sabato 25 aprile 2015

CENTO STRADE PER GIOCARE e...FAMIGLIE RIFIUTI ZERO!!!

Domenica 26 aprile

dalle ore 15 alle 20, la grande festa di primavera, con Legambiente 'Lamone' di Faenza davanti al Museo Scienza Naturali 'Malmerendi 51. Strade libere dal traffico, colme di bambini, tanti stand di giochi e laboratori!
Quest'anno ci sarà anche uno stand della Campagna Rifiuti Zero Faenza. Saranno distribuite tabelle e vademecum per le famiglie che vorranno partecipare al “GIOCO FAMIGLIE RIFIUTI ZERO e CO2 ZERO”: un monitoraggio di 6 mesi dei propri rifiuti, e delle proprie emissioni CO2, da maggio a novembre. Con una serie di accorgimenti descritti nel vademecum, possiamo dimostrare che vivere a rifiuti (ed emissioni) quasi zero è possibile!!
Per info: Linda 333 3520627

AAA FAMIGLIE RIFIUTI ZERO cercasi!!!!
In Italia si producono più di 650 kg di rifiuti procapite in un anno, di cui il 43%
indifferenziati!!! E' un mare di rifiuti che possiamo e dobbiamo RIDURRE!
CERCHIAMO FAMIGLIE che si impegnino a MONITORARE e RIDURRE, almeno per
6 mesi, i loro rifiuti, abbattendo le medie regionali e nazionali, e dimostrando che vivere
a RIFIUTI ZERO (o quasi) è possibile!!!
QUALI SONO LE REGOLE DEL GIOCO?
-Dal 1 maggio 2015 al 1 maggio 2016 pesare e segnare sull'apposita tabella ogni
sacco di rifiuto che esce dalle nostre case, annotando la data e il tipo di materiale.
-Ogni famiglia avrà vademecum “famiglie rifiuti zero” con i consigli per ridurre.
-Inviare la scheda mensile a legambientelamone@libero.it
-L'obiettivo è ridurre il più possibile TUTTI i rifiuti, privilegiando quelli con maggiore
impatto ambientale. In ordine decrescente occorre ridurre: indifferenziata, Raee,
plastica, alluminio, tetrapak, carta, vetro, organico.
-Le famiglie aderenti si tengono in contatto tramite mail, gruppo facebook, incontri o
laboratori (riunioni, seminari, giochi per bambini, autoproduzione...)
-A novembre, dopo 6 mesi dal primo monitoraggio, e in occasione della “settimana
europea rifiuti zero”, si raccolgono e studiano i primi dati, confrontandoli con la media
regionale.
-In quella data, festa e premiazione simbolica delle famiglie più virtuose, RACCONTI,
LABORATORI per BAMBINI e TESTIMONIANZE...
-Inoltre, sulla base dei risultati del nostro monitoraggio, faremo proposte alle
istituzioni, ai gruppi d'acquisto, ai giornali. Ma soprattutto...continueremo a giocare e a
ridurre i rifiuti!!!

martedì 23 aprile 2013

PRESENTAZIONE LEGGE RIFIUTI ZERO - ROSSANO ERCOLINI




Presso il Museo Civico di Scienze Naturali
Malmerendi - via Medaglie d’Oro 51 Faenza

11 maggio 2013 ore 15.30

«Il comitato Rifiuti Zero Faenza»
organizza un incontro pubblico

«Legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero:
per una vera società sostenibile»
 
ne parliamo con
Rossano Ercolini
Premio Goldman Enrivonmental Prize 2013
(definito come il premio Nobel per l’ambiente
dal centro ricerca Rifiuti Zero di Capannori, Lucca)

 ...e a Faenza?
ne parliamo con
Assessore Roberto Savini
Vincenzo Barnabè (consigliere del M5S di Faenza)
 
info: campagnarifiutizerofaenza@gmail.com
www.leggerifiutizero.it
http://rifiutizerofaenza.blogspot.it/

lunedì 22 aprile 2013

Campagna raccolta fime Legge Rifiuti Zero a Faenza - 25 aprile

 

E’ cominciata ufficialmente questo fine settimana ( 25 aprile ) con il primo firma day  la campagna di raccolta firme per la Legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero a Faenza.

Le associazioni no profit faentine: Legambiente, GAS - Gruppo di acquisto solidale , Comitato genitori salute e ambinte , singoli cittadini si stanno mobilitando per la raccolta delle firme anche nella nostra città.
 
11 maggio 2013 alle ore 15.30 presso la sala auditorium del Museo Civico delle Scienze di Faenza viene organizzato un incontro pubblico di presentazione della Campagna.

 L’obiettivo è di superare largamente le sole 50 mila firme necessarie per imporre al Parlamento la discussione del testo di legge. 

Un campagna che sta vedendo sorgere in tutte le regioni i comitati promotori che organizzano e sostengono la Lip Rifiuti Zero. Comitati, reti territoriali, associazioni e centri sociali stanno provando a costruire un processo di partecipazione popolare sul tema dello smaltimento dei rifiuti nel nostro paese. Un campagna, quella della Lip Rifiuti Zero, che arriva dopo le recenti misure adottate dal governo Monti e nello specifico dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini che dà la possibilità di bruciare i rifiuti anchde nei cementifici attraveso la norma che assimila i rifiuti agli altri combustibili, ma senza riguardi per la salute pubblica.


 
La legge depositata in Corte di Cassazione lo scorso 27 marzo è denominata Rifiuti Zero e raccoglie la volontà di cambiamento in materia di rifiuti di quasi 150 organizzazioni tra le quali la Rete Zero Waste Italy, l’Associazione Comuni Virtuosi, l’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze (ANPAS), ATTAC Italia e Re: Common oltre ad altre associazioni, reti, comitati, condotte e realtà della società civile di diciotto regioni diverse che insieme hanno costituito il primo nucleo titolare della proposta di legge. Insieme mirano ad una reale riforma di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti capace di far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta basandosi su 5 parole d’ordine fondamentali: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.

L’iniziativa è partita a giugno del 2012 da una proposta elaborata da Paul Connett portavoce della Rete Zero Waste Lazio, che rappresenta decine di associazioni e Comitati Rifiuti Zero di Roma e del Lazio, in cui si prende atto che per raggiungere l’obiettivo votato nel maggio 2012 dal Parlamento Europeo che prevede la chiusura di inceneritori e discariche entro il 2020 occorre cambiare profondamente la Legge Nazionale in vigore per la gestione dei rifiuti (Testo Unico Legge n° 152/2006 e successive modifiche).
 



Per il comitato che ha proposto la legge non si tratta di una proposta rivoluzionaria, “ma semplicemente di proteggere l’ambiente e la salute umana secondo gli ancora attuali indirizzi della Carta di Ottawa per la promozione della salute datata 21 novembre 1986, nella consapevolezza che le nostre società sono complesse e interdipendenti e non è possibile separare la salute dagli altri obiettivi ed è sempre più urgente identificare e superare gli ostacoli all’adozione di politiche pubbliche per la salute nei settori non sanitari”. “Oggi prendiamo atto che finalmente la strategia Rifiuti Zero, che prevede l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta come il primo dei passi verso Rifiuti Zero, inizia ad affermarsi in circa cento Comuni italiani come l’unica alternativa ad un sistema di gestione dei rifiuti che ha prodotto danni enormi all’ambiente ed alla salute pubblica” ha spiegato il variegato comitato promotore presentandosi alla stampa.
 “Ma il nostro principale ostacolo oggi si chiama Ciclo Integrato dei Rifiuti, una norma contenuta nella Legge Nazionale per cui si prevede che il ciclo dei rifiuti debba partire dalla Raccolta differenziata e dal Riciclo e Recupero di materia, ma insieme si sostiene la necessità di costruire inceneritori e discariche per distruggere la materia”.


La Legge Nazionale vigente in materia di raccolta differenziata, recentemente aggiornata nel 2011 in recepimento della Direttiva Europea 98/2008, di fatto è largamente inapplicata in buona parte del Belpaese specialmente in alcune regioni del centro e del sud in cui i risultati della differenziazione spesso non superano il 15% contro l’obiettivo di legge del 65% fissato già per il 2012.
 Il motivo principale risiede nella storica ed illegale (almeno da dieci anni) pratica di mandare in discarica i rifiuti “talquali”, raccolti con i cassonetti stradali e sotterrati in megadiscariche senza nessun trattamento, un sistema che ha creato una ristrettissima lobby monopolistica che gestisce da decenni appalti per centinaia di milioni di euro.
“
Dal 1992 inoltre i vari Governi hanno previsto una illegittima incentivazione degli impianti di incenerimento, attraverso i famosi CIP6 prima ed i Certificati Verdi ora, che hanno prodotto il risultato di favorire la gestione della pura immondizia da cui tirare fuori un terzo di materiali combustibili sporchi da bruciare (il cosiddetto CDR fatto di carta e plastica) continuando a mandare i due terzi restanti ad alimentare vecchie e nuove discariche”. Non è un caso, infatti, che solo pochi giorni fa, l’Unione Europea ci ha bacchettato e deferito alla Corte di Giustizia per come stiamo gestendo l’emergenza rifiuti nel Lazio e dal 2007 siamo riconosciuti responsabili dalla Corte di Giustizia europea della presenza sul territorio italiano di centinaia di discariche illegali e omessi controlli nella gestione dei rifiuti.


Lo scopo della Legge Rifiuti Zero è quindi quello di mettere al bando gli inceneritori di rifiuti e le megadiscariche, sulla base di una moratoria che preveda la sospensione delle autorizzazioni a tutti gli inceneritori in fase di avvio o di progettazione, la revoca degli incentivi all’incenerimento agli impianti che ne hanno già usufruito per cinque anni, la chiusura degli impianti più vecchi e pericolosi e la tassazione per quelli che rimarrebbero attivi, ma che non sono classificabili come impianti di “recupero di energia”. 
Parallelamente è indispensabile costruire norme applicative per favorire quello che la Legge Nazionale e le Direttive Europee ci dicono essere prioritario da sempre, cioè “la prevenzione e la riduzione, il riutilizzo ed il riuso, la raccolta differenziata porta a porta, il riciclo ed il recupero dei materiali inorganici ed organici per produrre materia prima secondaria per l’industria, compost per l’agricoltura e biometano per ridurre l’importazione di quello fossile”.

Ma come? 
Questo avverrà solo sulla base della obbligatorietà dell’adozione del sistema di raccolta porta a porta, organizzato anche in ambiti di raccolta ottimale in cui Comuni confinanti costituiscano esperienze condivise di autogestione del riciclo e recupero di beni e materiali, e con l’introduzione della tariffa puntuale in base al quale si pagherà per la quota variabile in funzione della capacità di produrre meno indifferenziato possibile e di attivare il compostaggio domestico e di comunità come una delle diverse pratiche di riduzione dei rifiuti urbani.
 Il potenziamento e l’incentivazione dell’industria del riciclo e del recupero dovrebbe fare il resto dando avvio ad un grande programma di riconversione industriale in cui si renda economicamente favorevole l’industria “pulita” ad impatto zero e l’avvio di un programma di bonifica nei numerosi siti resi pericolosi per qualsiasi interazione umana.
 Infine ha concluso il comitato promotore della Legge di Iniziativa Popolare denominata Rifiuti Zero con l’introduzione del reato di inquinamento ambientale (sulla falsa riga dell’Ecocidio richiesto da una Iniziativa di Cittadini Europei) “si potrà iniziare a combattere la vera lotta alla criminalità organizzata ed agli imprenditori collusi, lotta rafforzata dall’introduzione dell’obbligo di trattare entro la regione i rifiuti speciali e pericolosi, stroncando il famigerato traffico dei tir dei veleni che hanno consentito alle industrie del Nord di smaltire a poco prezzo scarti e sostanze chimiche che hanno avvelenato irrimediabilmente il Sud”.

Adesso la macchina per la raccolta firme si è messa in moto, con il primo “Firma day” di domenica 14 aprile in tutta Italia, che grazie al supporto delle numerose associazioni e dei comitati territoriali promette di avere molto seguito soprattutto in quei territori dove già si sta lottando contro discariche, inceneritori e gestioni dei rifiuti sbagliate o perennemente in emergenza. La fine della raccolta firme e la presentazione della Proposta di legge è prevista prima della pausa parlamentare estiva, quando in base alla normativa in materia dovranno essere consegnate le 50 mila firme necessarie affinché la legge possa essere presentata, ma i promotori promettono di raccoglierne almeno il doppio. La Campagna intanto ha invitato tutte le forze politiche presenti in parlamento a sostenere la raccolta firme e ad impegnarsi a portare avanti l’iter legislativo, perché anche in materia di rifiuti “Riscrivere il futuro, oggi si può”.